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Per capire di più sul mutuo di Siri
Dopo il caso sollevato da Report in molti si chiedono come sia stato possibile nel nostro Paese ricevere un finanziamento senza garanzie. A nessun cittadino italiano verrebbe concesso. Ma qualche ipotesi si può fare.
Articolo di Vincenzo Imperatore su Lettera 43
Armando Siri è l’uomo del momento, sulla bocca di tutti per un presunto caso di corruzione. Presunto caso che sta mettendo a dura prova il già precario equilibrio del governo gialloverde, facendo schizzare gli hashtag “giustizialisti o garantisti” tra le keywords più ricercate.
Ma oltre le gambe c’è di più. Lunedì 6 maggio una nuova nuvola fantozziana ha oscurato il sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: la procura di Milano ha aperto un’inchiesta sull’acquisto, da parte dello stesso, di una palazzina a Bresso, provincia di Milano, attraverso un mutuo concesso dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino di 585 mila euro ritenuti «sospetti». Chi ha stipulato l’atto (il notaio) ha infatti segnalato, al momento stesso della compravendita, l’operazione come sospetta di riciclaggio di danaro proveniente da operazioni illecite. È successo il finimondo. Ci mancherebbe.
Caro ministro, qualcuno dovrebbe spiegarle che sono anni che gli italiani ai mutui non riescono nemmeno ad accedere, figuriamoci senza garanzie
Si sono sollevate grosse domande. Interrogativi che evidenziano pero’ una scarsa conoscenza dei meccanismi bancari anche da parte dei media. Le piu ricorrenti: «Come è possibile ricevere un mutuo senza garanzie?» e «come può’ restituire il mutuo uno (Siri) che ha un reddito insufficiente per onorare tale impegno?». Hanno provato a rispondere in tutti i modi, non ci si raccapezza. Ci ha provato anche Matteo Salvini, strappandoci un grosso sorriso, il vicepremier è sempre il più simpatico: per lui il mutuo senza garanzie di Siri è come quello di milioni di italiani, dovrebbero quindi essere indagati anche loro? Caro ministro, qualcuno dovrebbe spiegarle che sono anni che gli italiani ai mutui non riescono nemmeno ad accedere, figuriamoci senza garanzie. Non facciamo gli gnorri, se la Lega conosce metodi a noi tutti sconosciuti per accedere al credito ci illumini pure.
LE REGOLE STRINGENTI PER ACCEDERE AI MUTUI IN BANCA
La verità è che un modo diverso non c’è. Nel mio ultimo libro, Soldi Gratis edito Sperling&Kupfer, ho specificato che in Italia ci si indebita per l’acquisto di una casa sostanzialmente per due motivi:
– per mancanza di disponibilità del danaro necessario: in tal caso per la banca è necessario verificare che il rapporto rata/reddito netto mensile del richiedente non superi il 30-35%. In altri termini la rata non deve essere superiore al 33% del reddito mensile già depurato degli impegni in essere, cioè delle rate di altri finanziamenti. Se avete un reddito che non consente di garantire il rispetto di questo rapporto, evitate di essere delusi. Non entrate proprio in banca;
– per motivi “fiscali” al fine di dimostrare un indebitamento: in altri termini chi ha i suoi risparmi depositati in banca e probabilmente paga molte tasse, attraverso una operazione di mutuo, tenta di presentare al fisco una posizione non proprio felice facendo vedere che la casa viene acquistata facendo un debito. In tal caso quella percentuale (30-35%) può anche essere superata in ragione dell’entità dei risparmi accumulati e depositati in banca.
Per quanto riguarda i mutui sottoscritti per l’acquisto di immobili, inoltre, la banca, di solito, non eroga mai più dell’80% del valore di perizia dell’immobile. Ma, nonostante queste cautele e nonostante potreste superare i “test”, ottenere un finanziamento è una pratica asfissiante. Quindi, tornando a Salvini, ottenerlo senza garanzie è impossibile. È impossibile anche se ti chiami Siri e sei sottosegretario al Governo.
NESSUNA BANCA PERMETTE UN FINANZIAMENTO SE NON HA GARANZIE
E allora come mai poi Siri ha ottenuto quel finanziamento? Posta la presunzione di innocenza del sottosegretario, visto che al momento l’inchiesta della Procura di Milano è senza ipotesi di reato né indagati, facciamo i semplici, perché i ragionamenti semplici, spesso, sono quelli più efficaci. Probabilmente Siri, semplicemente, le garanzie le aveva. Non quelle formali (pegno, ipoteca,fideiussione, ecc…) ma quelle sostanziali. E chi lo ha deliberato quel finanziamento? In banca tutte le operazioni che riguardano le persone esposte politicamente passano attraverso il placet, o meno, del top management, dirigenti che, in linea di massima, dovrebbero sapere il fatto loro, anzi, lo sanno molto bene. Ora tutti sappiamo che il core di business di una banca, quello di nascita, è fare profittiattraverso l’intermediazione finanziaria: raccogliere il risparmio e prestare soldi. Prestarli pero, come vi dicevo prima, valutando i rischi, ovvero essendo quasi (quasi) sicura che quei soldi gli possano essere ritornati. Quindi, chiunque sia stato a permettere il finanziamento ha cercato di capire se ci fosse qualcosa che spingesse a rifiutarlo: reddito, patrimonio, liquidità.
Metterei la mano sul fuoco che nulla di tutto ciò potrebbe essere provato. Ma il presupposto fondamentale, una garanzia sostanziale (e non formale) di restituzione del finanziamento, per concedere quei soldi c’era. Io stesso se fossi stato (e lo sono stato) quel qualcuno in quel contesto, l’avrei concesso. Così, infatti, il fido in questione è stato ottenuto e approvato, da una piccola banca sita in San Marino. Una banca dove, sempre probabilmente e facendo i semplici, Siri potrebbe aver avuto un conto e su questo conto potrebbe aver depositato dei soldi. Semplici risparmi che garantiscono non formalmente ma sostanzialmente il finanziamento. Nel gergo bancario si chiamano depositi collaterali. Stanno lì, nessuno li può toccare ma formalmente non sono a garanzia (pegno) del finanziamento. Nel malaugurato caso in cui dovessero servire… tutto semplice. Non solo. San Marino è un paradiso fiscale. Semplice sarebbe pensare di portare i propri risparmi. Non possiamo saperlo e non possiamo provarlo se non con la semplice esperienza di 25 anni in quel mondo. Di fatto, facendo i semplici tutto torna.