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Virus Teatrali rilascia il trailer di “Io so e ho le prove”
Lo spettacolo teatrale “Io so e ho le prove” continua a far parlare di sé con un nuovo trailer
Virus Teatrali ha rilasciato il trailer di “Io so e ho le prove”, la piéce teatrale scritta, diretta ed interpretata da Giovanni Meola. Lo spettacolo, libero adattamento dell’omonimo libro di Vincenzo Imperatore, uno dei casi letterari della passata stagione, racconta la ‘conversione di un ex-manager bancario’ che, dopo un quarto di secolo al servizio della più importante banca italiana, ne è uscito denunciandone tutte le nefandezze, comuni all’intero settore bancario nazionale ed internazionale negli ultimi due decenni. In scena c’è anche Daniela Esposito che, con suoni, vocalizzi e composizioni musicali originali, accompagna il monologo di Meola.
Per guardare il trailer, clicca QUI.
Lo spettacolo, che continua il suo tour in giro per l’Italia, ha avuto un notevole successo mediatico e di critica. Qui alcuni link di recensioni televisive:
RAITRE ‘Tg3-Linea Notte’ (4’30”) | youtube http://bit.ly/2pWmvXY
RAITRE ‘Chi è di Scena’ (2’30”) | youtube http://bit.ly/2ovsEt1
RadioTreRAI ‘Zazà’ intervista (10’50”) | youtube http://bit.ly/2tafVj0
RAITRE ‘Tg3 Campania’ (30”) | vimeo https://vimeo.com/211264533
Qui invece alcuni estratti da rassegne stampa:
“Meola si fa interprete ed impeccabile portatore di una voce, o meglio di una verità alla quale molti, troppi, sono ancora sordi, ed in modo estremamente semplice e disarmante rende più fruibile e dilagante possibile il concetto di come l’inganno venga perpetrato ai danni dei propri, a volte ignari, a volte semplicemente bisognosi, correntisti, privati cittadini o imprenditori. Il protagonista è affiancato e sostenuto da una musicista che incarna i diversi personaggi, la quale, con i suoi curiosi suoni e rumori, arrangiati strumenti e acuti vocalizzi, stempera lo spettacolo scandendo termini e momenti topici del monologo conferendogli un’efficacia misto di comicità, amarezza e crudeltà.” (Il Roma | M.Mandico)
“’Di-ret-to-re, di-ret-to-re’. Il refrain resta in mente anche dopo qualche giorno. Perché occorrerà del tempo prima che lo spettacolo scivoli addosso e vada via. È Giovanni Meola a mettere in scena questo monologo che ti entra nello stomaco e non ti lascia più, con la splendida seconda voce di Daniela Esposito, formidabile attrice e strumentista che accompagna il protagonista sottolienando con diversi suoni i momenti – ora grotteschi, ora drammatici – della vicenda. Una sintesi crudele quanto efficace e, ahinoi, realistica del sistema creditizio. Esempio di teatro civile come quello che Paolini portò in scena con la tragedia del Vajont. E che in TV qualcuno dovrebbe mandare in onda in prima serata. In passato solo Ricucci (uno dei ‘furbetti del quartierino’), in una memorabile puntata di Matrix, ha spiegato con altrettanto dovizia di particolari il sistema bancario. Senza però, ovviamente, raggiungere le vette di lirismo di Meola che è abile, grazie alla sua compagna di scena, a stemperare il tutto con note dissacranti. Meola non arretra e non fa sconti nemmeno al protagonista mentre lei scandisce i momenti chiave con i suoi strampalati quanto efficaci strumenti rudimentali e una mimica mai banale.” (Il Napolista | M. Gallo)
“La drammaturgia di Meola si sofferma costantemente sulla denuncia della condizione di apparenza, intesa come copertura e travestimento che caratterizza le famiglie italiane degli ultimi vent’anni, o meglio la cosiddetta media borghesia. Al centro della scena una sedia-trono, l’altare di questa nuova religione del denaro che rende schiavi allo stesso modo, ma con modalità differenti, sia i bisognosi che coloro che speculano sul bisogno. Il gioco di luci e di atmosfere caratterizza i momenti in cui il rito religioso incombe ed inquieta, soprattutto perché il nuovo dio da venerare è definito “Mamma Banca”. Dal punto di vista teatrale riscopriamo in Meola un ottimo attore, forse a lungo sopito e oscurato dal ruolo di regista e drammaturgo. Un plauso va a Daniela Esposito che riesce a coniugare i momenti musicali e quelli ironici, nonché le interpretazioni da personaggio muto, ma fortemente espressivo, presentando in scena un’artista elegante ed eclettica.” (Dramma.it | E.Ferrauto)