By: gestione
I trucchi di un ex dirigente per ingannare i correntisti.
Tratto da QuiFinanza.it
Confessioni shock di un ex dirigente di banca sui sistemi con cui i correntisti venivano sistematicamente ingannati. Ne parla oggi il quotidiano Libero anticipando alcuni stralci del libro ‘Io so e ho le prove’ (Chiarelettere), in cui l’ex dirigente in questione, Vincenzo Imperatore, mette nero su bianco quanto accadeva nel suo istituto di credito. Vediamo dunque i trucchi ed i consigli dello stesso Imperatore su come difendersi.
I TRUCCHI
Imperatore si confessa elencando trucchi legati all’applicazione dei tassi d’interesse e ai cavilli riguardo polizze, mutui e derivati sottoscritti dai clienti, e racconta del ricorso alla procedura 72H, un sistema che consente di attingere ad una riserva di denaro (dai 500 ai 10mila euro) allo scopo di sedare l’ira di qualche correntista che si ribella dopo aver scoperto un comportamento scorretto della banca. L’ex dirigente parla inoltre di tassi d’interesse aumentati impercettibilmente dello 0,1 o dello 0,01% a tutti i conti correnti. Come pure di commissioni di massimo scoperto che verrebbero invece a volte calcolata illegittimamente sulla punta più alta dello scoperto del correntista.
I PROFITTI PRIMA DI TUTTO
La banca – scrive l’ex dirigente nel suo libro – è l’usuraio più diffuso: usa i mutui, ipotecari o Chirografari (senza alcuna garanzia reale), che sono sicuramente i più esposti, gli scoperti di conto corrente, i leasing. “La nostra – sostiene ancora Imperatore – è una formazione a delinquere. Lo so: ero uno dei migliori. Convocavo alle 7 di mattina i miei e dicevo loro di fare profitto, fregandocene dei clienti. Ci fu un momento in cui il mercato delle polizze assicurative era così saturo che li obbligammo a rottamarle, caricando quelle nuove di altri costi”.
COME DIFENDERSI/1: IL CONTROLLO
Per evitare di finire nella rete sarebbe opportuno – afferma ancora l’ex manager bancario – “tenere tutte le carte, trattare sempre sulle percentuali dei contratti, controllare i tempi delle comunicazioni, spulciarsi i codicilli, se non si capisce chiedere ad un proprio consulente”.
COME DIFENDERSI/2: LA DENUNCIA
Il cliente non deve peraltro scartare l’ipotesi di una denuncia. “Le banche sono abituate – dice Imperatore – a non scontare pena, e non risarciscono. Al limite restituiscono per ricominciare la volta dopo. Però temono molto il danno reputazionale, sul quale sarebbe opportuno agire”.
IL PENTIMENTO
Infine, l’ex dirigente spiega la scelta della sua confessione, avvenuta nel 2009, dopo lo scoppio della crisi dei subprime. “Ad una riunione aziendale, sul palco, quegli stessi dirigenti che per quindici anni ci avevano indottrinato alle peggiori schifezze, ora rovesciano le responsabilità sui piccoli funzionari. Ecco, in quel momento ho detto basta”.