By: gestione
LA GAZZETTA DI LUCCA recensione
“Io so e ho le prove”: ex manager bancario racconta gli imbrogli delle banche
sabato, 17 gennaio 2015, 12:16
di silvana iannaccone
Sarà conversione, presa di coscienza, pentimento o un atto di coraggio, questo non potremmo mai saperlo, ma Vincenzo Imperatore ex top manager bancario racconta proprio tutto, di come le banche talvolta “imbrogliano” il correntista. Invitato da Gina Truglio in libreria, ha presentato Io so e ho le prove edito da Chiarelettere, un libro non solo di confessioni, ma una guida. Scritto in modo chiaro e scorrevole, svela come il correntista o l’imprenditore è raggirato dalle banche e spiega il modo per difendersi. Anche se, dopo aver letto questo libro, viene sicuramente la tentazione di proteggere i propri risparmi “sotto il mattone”.
Vincenzo Imperatore è stato per vent’anni nelle direzioni operative dei più importanti istituti di credito, quindi in prima linea nel complicato meccanismo organizzativo bancario ed è oggi, come lui stesso dichiara, un” fuoriuscito”. Lui sa e conosce ogni sorta di strategia per raggirare il correntista, lui non è una vittima del sistema, “ ma di quel sistema ha contribuito a costruirlo”. Lui sa, perché è stato tra i migliori venditori di polizze assicurative e strumenti finanziari. Lui sa, perché era uno di loro, “consapevole della spazzatura che vendevano”. Era un treno senza sosta per una corsa irrefrenabile al raggiungimento degli obiettivi, un vorace procacciatore di utili in un sistema premiante a discapito del correntista. Un sistema, se pur subdolo dava parvenza di solidità economica. Il 15 settembre del 2008 fallisce la Lehman Brothers, una delle più grandi banche d’investimento americane. Per il fondamentalismo di mercato è come se fosse stato il crollo del muro di Berlino per il comunismo. Vincenzo Imperatore da quel giorno vede i suoi diretti superiori che incominciano a rinnegare tutto ciò che avevano indotto a piazzare sul mercato. Non solo, era esortato a dire ai propri collaboratori e clienti che la mancanza “ di tutele bancarie di fronte alla rovina dei risparmi che avevano affidato fosse colpa loro”. Imperatore non ci sta, da quel mondo ne vuole uscire, ne prende le distanze assumendosi ogni tipo di responsabilità del passato e del futuro. Il correntista va protetto e deve sapere, così decide di scrivere un libro per mostrare chiaramente il sistema bancario ed aiutare chi affida i propri soldi alle banche a difendersi.
Il titolo – Io so e ho le prove, non è stato scelto dall’autore ma dall’editore di Chiarelettere che, quando ha letto il libro è rimasto sconcertato dal contenuto. Ha posto la condizione di pubblicare il manoscritto solo ed esclusivamente se Vincenzo Imperatore avesse portato le prove di ogni virgola, cosa assolutamente indispensabile. Il libro esce e fa tanto rumore, in poco tempo è stravenduto. Imperatore è invitato anche in trasmissioni televisive per essere intervistato, e mai nessun istituto bancario si è fatto sentire, non c’è stato nessun cenno di approccio con l’autore per un confronto. Nemmeno la banca per cui ha lavorato, se pur non citata, ha chiesto un incontro. Sarà un silenzio – assenso? Non vi è alcun dubbio che il silenzio assoluto da parte delle banche contribuisce a confermare la verità scritta.
Negli anni novanta il rapporto fra cittadino e banca cambia perché, se prima i principali istituti bancari erano banche pubbliche e l’obiettivo fondamentale era di natura clientelare, successivamente arriva la privatizzazione delle banche con l’acquisizione da parte dei privati, soprattutto dalle fondazioni. Negli istituti di credito i manager introducono un nuovo sistema orientato al profitto. Prima del cambiamento le banche non eseguivano analisi di produzione, poi c’è stata massima attenzione al risultato. E’ stato introdotto quindi un sistema d’incentivazione che ha drogato i dipendenti. Il valore da premiare era la capacità di vendita e il rapporto con il cliente diventa solo ed esclusivamente nel riuscire a guadagnare il più possibile, ogni tipo si vendita ha una commissione sotto ricatto psicologico. Al correntista quindi è stato piazzato di tutto, compreso investimenti sbagliati. Con il crack economico del 2008 partito dall’America, si modifica nuovamente lo scenario. Mentre nell’altro continente i responsabili ne hanno pagato le conseguenze anche con le manette, in Italia si tende a nascondere l’evidenza. I dirigenti ai supervertici cambiano incarico, ma non se ne vanno. Vincenzo Imperatore inizia a riflettere e comprende che gli stessi manager che incitavano a piazzare qualsiasi cosa incominciano mantenere le distanze, quasi come se non fossero stati loro a decidere le strategie passate. Deviano la responsabilità a chi aveva venduto ogni sorta di prodotto. Vincenzo Imperatore se prima aveva incitato i suoi uomini a vendere, vendere, vendere qualsiasi cosa ora avrebbe dovuto dare loro la responsabilità di aver fatto firmare anche prodotti non affidabili. Tutto il sistema è in subbuglio, le banche vanno in crisi e i correntisti ne pagano le conseguenze. Ogni sorta di cavillo contrattuale è quasi sempre a favore delle banche, e se qualcuno protesta, tutto viene a tacere. Le banche hanno sempre un fondo cui possono attingere qualora ci fossero problemi. Non hanno paura di affrontare una causa legale, ma tengono molto alla reputazione. Hanno il terrore di chi alza la voce e, uscito da un istituto, possa screditarli. Quindi mediano e a bassa voce risarciscono del danno, condizione che nessuno sappia.
Vincenzo Imperatore parla dei prestiti sulla soglia dell’usura e spiega in modo semplice di come le percentuali d’interesse aumentano in base a tutta una serie di componenti di prezzo. Parla di come fare attenzione al solo deposito del proprio conto corrente e di come esista una lista dei bravi o buoni risparmiatori. Spiega dunque come difendersi, facendo un primo passo, chiedendo alla banca dove si è aperto il conto corrente, il nostro profilo di rischio, scegliere banche piccole con pochi sportelli dove massima alla reputazione è alta. Il direttore di una grande banca può cambia città, di una piccola può spostarsi di soli pochi chilometri. Comunque bisogna sempre essere vigili e attenti.
Dottor Imperatore, lei si è fermato solo a scrivere un libro?
Io sono a disposizione della magistratura, se mi chiamano io vado. Io faccio una battaglia quotidiana unitamente alla selezione di alcune associazioni di consumatori che ritengo siano indipendenti e scrivo su magazine online che fa molta denuncia.
Vincenzo Imperatore presiede una società di consulenza specializzata nell’assistere le piccole e medie imprese, quelle che un tempo erano la colonna portante dell’economia italiana, ora sono in gravi difficoltà.