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Chi sa leggere questa tabella salva la propria casa e vince contro le banche.
Premessa: ho non più di seimila battute (mi perdoni la redazione) a disposizione per fornire un consiglio che nel mio ultimo libro Salviamoci! è spiegato invece in un capitolo di venti pagine! Si tratta di un suggerimento atipico che nessun professore di Economia o di Diritto si curerebbe di fornirvi e di fronte al quale probabilmente arriccerebbe il naso, infastidito dalla semplificazione espositiva. Un consiglio che, in oltre dieci anni, ha salvato comunque tante famiglie e tante aziende dal rischio di perdere gli immobili posti a garanzia dei mutui ricevuti.
Si tratta di una strategia di difesa che si basa sul combinato disposto “magistratura lenta + calendar provisioning” che fornisce ai tanti debitori uno strumento utile per affrontare una situazione di criticità, soprattutto in relazione a quelle condizioni limite in cui, ignari delle vessazioni subite, si sentono come stritolati dalle spire di un sistema che non lascia respiro. Andiamo con ordine.
Con delle regole definite in sede europea tra il 2016 e il 2018, ma entrate in vigore solo recentemente, il 1° gennaio 2021, dopo un deciso e lungo ostruzionismo degli istituti di credito, la Banca centrale europea (Bce) ha obbligato le banche a “svalutare completamente” in tre anni i crediti deteriorati non assistiti da garanzia ipotecaria e in sette/nove anni quelli coperti da ipotech. Tutto questo per una sorta di operazione trasparenza rispetto ai bilanci degli istituti.
Stiamo parlando del cosiddetto calendar provisioning, le nuove norme della Bce sulle coperture dei crediti deteriorati che hanno fatto scattare l’allarme dell’intero mondo bancario. Ma capiamo di che si tratta. Che cosa significa “svalutare completamente”? Vuol dire essere obbligati a iscrivere in bilancio l’intera cifra del “prestito malato” come una perdita (che, ricordiamo, è un costo e riduce gli utili) se dopo n anni il debitore non è riuscito a sanare la posizione. Da molti anni, infatti, nei loro bilanci le banche (e l’ultimo esempio di MPS conferma ciò che ripeto da oltre 8 anni) non valutavano come avrebbero dovuto i cosiddetti crediti deteriorati ma continuavano a iscriverli come poste sane. La Bce non ha più potuto far finta di non vedere ed ha stabilito un obbligo di accantonamenti annuali così come indicati nella tabella sottostante:
Diciamolo con estrema schiettezza: mai come in questo caso la tanto vituperata lentezza della nostra giustizia civile per arrivare a una sentenza definitiva è manna caduta dal cielo per chi avvia un’azione giudiziaria contro la banca, al fine di vedersi riconosciuto l’indebito percepito e fare una transazione. Perché alla banca si possono (e in molti casi si devono) contestare diverse irregolarità formali.
Nell’immaginario collettivo si è ormai consolidata l’idea che i loro abusi siano solo l’usura e l’anatocismo, ma, così come confermatomi da una statistica fornitami da una fonte interna ad una banca di sistema, nella contrattualistica relativa al finanziamento concesso, sono presenti tante altre irregolarità: