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Bankitalia e Consob, interrogatorio immaginario sulla vigilanza
Al netto delle strumentalizzazioni politiche di questi giorni, entrambi gli istituti dovrebbero chiarire ben più di un punto oscuro. E anche la magistratura è chiamata a dare delle risposte. Ecco quali.
Articolo di Vincenzo Imperatore su Lettera43
Indipendentemente dalla strumentalizzazione politica di questi ultimi giorni, il fatto è oggettivo: la vigilanza sulle banche attraverso i suoi principali organi (Bankitalia e Consob) è stata inefficace. E la magistratura è intervenuta purtroppo in ritardo. Nel mio libro Sacco Bancario (edizioni Chiarelettere, in libreria dal 26 ottobre) ci sono documenti e testimonianze fornite da manager apicali e gole profonde che confermano il formalismo dei controlli effettuati che sostanzialmente mirano a fare in modo che le “carte siano a posto”. Poi, se le banche falliscono, magari si manda a casa il Cda (salvo trovargli poi posto in altre banche) ma i risparmiatori restano fregati. Una piccola luce, però, forse si può accendere nella stanza buia di quel paludatissimo mondo che è il sistema finanziario. La Commissione bicamerale di inchiesta sulle banche agirà sulla base di quanto prevede l’articolo 82 della Costituzione, vale a dire «con gli stessi poteri e le medesime limitazioni dell’autorità giudiziaria».
IL SACCO BANCARIO. Come ben sappiamo la Commissione, composta da 20 deputati e 20 senatori, dovrà concludere i propri lavori entro un anno, mentre dopo i primi sei mesi dalla effettiva partenza è attesa una relazione sullo stato dei lavori. Tempi assai risicati posto che la legislatura si chiuda a fine febbraio: con lo scioglimento delle Camere, lo stesso organismo infatti decade. In questi quattro mesi di lavoro tuttavia l’indagine potrebbe produrre qualche primo significativo risultato. Ma quali sono le domande che noi tutti vorremmo fare alle persone che saranno udite? Ai vertici di Bankitalia e di Consob e ai magistrati che hanno indagato sui casi cosa vorremmo chiedere per gli aspetti che gradiremmo conoscere in maniera più approfondita per avere piena consapevolezza del “sacco bancario” perpetrato a danno dei cittadini? Potremmo immaginare tre blocchi di domande rivolte direttamente a Bankitalia, Consob e magistratura.
Bankitalia: quali fonti e dati vengono utilizzati nelle ispezioni?
Come è possibile che in quasi 20 anni di ispezioni Banca d’Italia non abbia mai rilevato i problemi che ha invece rilevato la Bce in una sola ispezione, impiegando peraltro gli stessi funzionari della Vigilanza di Palazzo Koch? Il 28 dicembre 2013 l’ex presidente di PbVi Gianni Zonin dichiarava candidamente e pubblicamente in una intervista (vedasi link a seguire) che il 40% dei nuovi soci dell’istituto aderenti all’aumento di capitale 2013 avevano chiesto un finanziamento per acquistare azioni. Tale pratica, pur non essendo vietata, impone che il nuovo capitale raccolto non sia compreso nel capitale di vigilanza. I rilievi di Banca d’Italia e Consob hanno solo recentissimamente sanzionato tale comportamento, sostenendo che i vertici di BpVi avessero nascosto tali informazioni agli ispettori. Quali dati e quali fonti vengono considerati nel corso delle ispezioni? Come è possibile che Banca d’Italia affermi di essere stata all’oscuro della pratica delle operazioni baciate quando tali finanziamenti venivano addirittura resi pubblici sulla stampa?
LE PAROLE DEL VICE DG DI BPVI. Il vice direttore generale di BpVi Marin ha affermato: «…nel 2012 ho fornito agli ispettori, in assoluta serenità, qualsiasi informazione fosse in mio possesso, compresa una lista – che io e i miei collaboratori abbiamo a più riprese discusso con gli ispettori – dei principali soggetti affidati e del numero di azioni della Banca da loro acquistate attraverso i finanziamenti». Se quanto sopra riportato è vero, è stato comminato qualche provvedimento disciplinare verso i funzionari della vigilanza che non hanno riportato tali operazioni nei loro verbali di ispezione? Si è a conoscenza di funzionari della Vigilanza che siano stati assunti direttamente o indirettamente dalle due banche venete?
Consob: quante volte ha sanzionato le banche venete?
Uno dei ruoli della Consob è quello di verificare la correttezza delle informazioni che arrivano al mercato, in modo da proteggere i risparmiatori e gli investitori da quelle che potrebbero rivelarsi delle truffe finanziarie. Come è possibile che gli aumenti di capitale delle Popolari Venete (così ripetuti e ravvicinati, e a un prezzo che per dei professionisti preparati quali riteniamo siano i funzionari Consob dovrebbe aver fatto arricciare il naso più e più volte) siano stati approvati, per la parte di competenza, dalla Consob quando è ormai evidente che i prospetti informativi servivano solo per annegarvi dentro la realtà, ovvero che entrambi gli istituti erano alla canna del gas? Quante volte, per quali importi e per quali motivi la Consob ha sanzionato BpVi e Veneto Banca negli anni tra il 2001 e il 2017? Come mai solo dopo i rilievi della Bce la Consob ha iniziato a sanzionare i vertici dei due istituti? Non rientra tra i compiti della Consob rendere edotti i soci delle aziende i cui vertici vengono sanzionati per tali gravissimi motivi? Si è a conoscenza di funzionari Consob che siano stati assunti direttamente o indirettamente dalle due banche venete?
Magistratura: perché non sono state disposte misure cautelari verso gli imputati?
Perché in fase di indagine preliminari non sono state disposte adeguate misure cautelari personali e patrimoniali come sequestri preventivi dei beni, sequestro del passaporto, arresti domiciliari nei confronti degli imputati? Perché non è stata disposta la revocatoria delle distrazioni dei beni eseguiti dagli imputati? Perché in un’intervista è stato detto espressamente che c’era il vincolo associativo e quindi l’associazione a delinquere ma i capi di imputazione riguardano solo aggiottaggio e ostacolo alla vigilanza? La procura di Vicenza ha iniziato a esaminare i fascicoli delle denunce individuali presentati dai risparmiatori? Che tempi sono previsti per la chiusura delle indagini indagini di questo filone? Speriamo che qualcuno dei 40 (tra senatori e deputati) della Commissione ci ascolti.